[Sto stretto]. Nel senso di sentirsi stretto. Costretto, ristretto, in una morsa che opprime. Bugie, falsità, ipocrisie che ammorbano l’aria fino quasi a riempirla, saturarla, quasi solidificarla.
Ed allora fai fatica a muoverti, a divincolarti, a trovare un varco in mezzo alla merda.
Sto stretto perché ho la testa, la memoria, la vista piena di false informazioni, ciò che penso di sapere è solo ciò che sono riuscito ad estrapolare dalla fitta ragnatela di cose non dette, concetti svuotati dell’essenza ma confezionati in bella forma.
I “non fatti” ci depistano dai veri fatti. Le false informazioni ci sviano da quelle vere. Tutto viene urlato per rafforzarne la veridicità. Ed allora sto stretto!

Ma è anche Sto’ stretto”, si insomma questo paesaggio compreso tra due lembi di terra ed in mezzo il mare su cui ogni giorno mi affaccio. Questo stretto che volevano cementificare, deturpare, sventrare. La forza con cui in tanti hanno detto NO. Ma anche questo stretto che accoglie una città come Messina, che come dice il politico di turno ha grande vocazione turistica, ma poi scivola nella distrazione persino dei messinesi stessi.

Negli anni della nascita della cosiddetta “società civile” generata da tangentopoli e dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio, a Messina nasce un settimanale di denuncia. Un alternativa al quotidiano filo governativo. Tanti giovani cronisti guidati da Giuseppe Ramires realizzavano inchieste e reportage sui mali della città. Si guardava un re che appariva nudo. Malasanità, affitti del Comune e della Provincia, potentati e interessi che si disperdevano ovunque. Tante le inchieste realizzate, dopo le quali arrivavano puntuali le minacce di querela, senza mai nessun seguito.
Il mensile fondato da Giuseppe Fava
esce nelle edicole con le pagine dedicate alla città di Messina. L’inchiesta in prima pagina sul regno dei Cuzzocrea reca la firma di E.D. Scimone e E. Di Giacomo. Viene presentata al pubblico la redazione di Messina da Claudio Fava. Un terremoto scuote i palazzi delle holding cittadine legate al mercato farmaceutico e all’università di Messina.